#unmesedopononmolliamo
Un mese senza andare in ufficio, un mese senza prendere il treno, un mese senza uscire dalla zona rossa.
Un mese con la mia famiglia 24h, un mese di sonno arretrato, un mese con il pane fresco.
Da lunedì comunque inizierò a lavorare da casa, se il mio vecchio computer regge.
Devo ammettere che ho avuto non poche difficoltà a ricordare la password dopo un mese di assenza: due settimane di clausura forzata, da cittadino orgoglioso di vivere a Codogno, e due con permesso genitoriale.
A pensarci bene, l’ultima volta che sono stato assente così a lungo è stato nel 2014, cinque settimane per una broncopolmonite.
Gulp, mi verrebbe da scrivere se il mio diario fosse un fumetto.
Sono rimasto a bocca aperta come un bimbo davanti ad un giocattolo nuovo, quando si è aperta la pagina della intranet aziendale. Gesto che ripetevo meccanicamente ogni mattina al lavoro, e sinceramente non ha mai destato particolari emozioni. Ancor di più quando sono entrato nella posta personale, tra le 403 mail da leggere, ce n’erano oltre una ventina di spam che ammonivano, quasi a voler rimarcare la provenienza da Codogno, “Notifica Posta in quarantena”.
Ciclismo: oggi si sarebbe dovuta correre la Milano-San Remo, al suo posto è stato organizzato un flash mob “A Milano-Staremo”. Sono invitati a partecipare tutti coloro che sono dotati di un mezzo di locomozione a due ruote. In via del tutto eccezionale sono ammesse le cyiclette, no alle bici elettriche o con pedalata assistita. I partecipanti sono
pregati di portare la propria bicicletta sul balcone e pedalare per un’ora cantando la canzone dei Ladri di biciclette “Sotto questo sole, è bello pedalare si, ma senza uscire…
Marco Milani