“Caro papà, 6 marso , io sto bene, la cavalla ha perso un occhio, così spero di te…”
E’ una frase attribuita ad un alpino che scriveva dal fronte e che mio nonno ripeteva spesso.
Sarà la sensazione di essere in trincea a combattere contro un nemico invisibile ed i continui aggiornamenti simili a bollettini di guerra che l’avranno fatta riaffiorare dalle pieghe della memoria.
Per la seconda settimana, il tradizionale mercato bisettimanale di Codogno è saltato e così ne hanno approfittato i bambini, a quanto pare meno sensibili al virus. Sotto il mercato coperto, hanno organizzato un’ordinata fila di bancarelle in cui si può trovare di tutto. Lo scambio è basato sul baratto: li ho sentiti negoziare e concludere transazioni con un “Bella zio, è tuo” oppure “No frate, non ci sto dentro”.
Passando lì vicino, ho vista un’anziana piangere. Mi rendo conto di essere stato un po’ indiscreto, ma tentando di consolarla, le ho chiesto se si stesse commovendo per le capacità organizzative dei giovani e della loro voglia di reagire.
La signora singhiozzando mi ha fatto cenno di no. Stava piangendo per il maglioncino di lana che aveva fatto ai ferri per suo nipote e che lui aveva scambiato per 10 figurine Adrenalyn.
Un mese fa ho prenotato un viaggio in aereo per Londra. Easy jet mi ha appena scritto una mail in cui non vedono l’ora di darmi il benvenuto a bordo. Ma siete così sicuri di avere tutta questa voglia? Io sono di Codogno, CODOGNO-CODOGNO!
Notizia dell’ultima ora. Ciclismo: è stata rinviata la classica Liegi-Castion-Liegi.
Marco M.