Caro diario, il bollettino di guerra è ancora increscioso.
Speriamo che ancora per un po’ la natura, ossia il clima, ci dia una mano e non piova, altrimenti il contagio potrebbe essere ancora più facile e tutto potrebbe diventare ancora più difficile.
Sperare. Sperare è il verbo che viene usato più spesso ultimamente, se non altro da chi come me, crede che tutto finirà bene perchè una vita così non è vita.
Chissà cosa pensano gli anziani che sanno di essere contagiati e magari si lasciano andare, consapevoli che la loro campagna l’hanno fatta e non hanno più nulla da chiedere alla vita.
Un caso del genere l’ho sentito oggi in tivu. Un suicidio per evitare di dare problemi ai famigliari.
Chissà quanti casi estremi come questo.
Ma anche noi, più giovani, dobbiamo evitare di fare brutti pensieri. E’ difficile evitarli, soprattutto se analizzi i dati e pensi a quante, tante, possono essere 74.000 persone contagiate.
Pensiamoci lentamente. Ho scritto 74.000 persone, quasi due volte Lodi. E il dato pare molto in difetto, alcuni ritengono sia da moltiplicare per 10.
Forse è meglio non sapere. D’altra parte il non sapere non dà stimolo a ragionamenti.
E’ certamente meglio ricordare la risposta di oltre 8.000 medici di tutte le età che hanno risposto alla chiamata alle armi.
Oppure quel prete che ha temporaneamente tolto i sacri abiti e ha ripreso l’attività di medico che aveva abbandonato anni prima.
Idem gli infermieri e i medici di cui si parla spesso, ma anche i camionisti che trasportano i beni di prima necessità e le forze dell’ordine, da sempre bistrattate ma che ora svolgono una preziosa attività di polizia a vantaggio di tutti.
Cerchiamo tutti di fare qualcosa e chi non può fare più di tanto, assuma sempre un comportamento responsabile. Già questo è molto ed è ancora di più se lo fanno tutti.
Il mio hashtag da oggi è #primaopoipasserà.
Amici miei, crediamoci e non facciamoci prendere dallo scoramento.
Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare !!! #iorestoacasa #andràtuttobene.
mp