Finalmente arrivano buone notizie dal Ministero della Salute che si è congratulato pubblicamente con i 50.000 mila reclusi lodigiani per essere tornati alla sana abitudine di fare la colazione in casa.
Torte e muffin, polenta con zola e raspadura, riempiono le tavole al mattino dove per il breakslow si staziona mediamente un’ora e mezza. Non c’è nessuna fretta di prendere un treno che non ferma.
Di questo passo, tuttavia, ci ritroveremo con una popolazione in sovrappeso, con glicemia e colesterolo alle stelle.
Qui anche il gallo si è impigrito e ha puntato la prima sveglia alle 7.50, ma senza ansie, tanto c’è la seconda che suona verso le 8.15. La routine quotidiana è stata stravolta: la scuola, il lavoro, le attività sportive non scandiscono più le giornate e tutti sono diventati ricchi di tempo.
In casa, Elena ha realizzato che con il Coronavirus non arriverà la tazza di Harry Potter prenotata all’Esselunga, questa notte farneticava nel sonno preoccupata: “La mascherina, non ho lo mascherina…” Anna con le sue bambole finge di essere un’inviata speciale dalla zona rossa e con una sciarpa improvvisa di avere tra le mani un microfono. Francesco, l’unico senza febbre, mi chiede incredulo se anche oggi andremo a fare un giro in bici per la campagna.
A proposito, non si è mai vista così tanta gente in campagna come in questi giorni, nemmeno a Pasquetta per la classica gita fuori porta. La strada che porta alla Mulazzana sembra la tangenziale Ovest il lunedì mattina. La riscoperta della vita agreste ha portato alla chiusura delle iscrizioni all’Istituto Tecnico Agrario di Codogno per il 2021 con un anno di anticipo.
Da una settimana, non c’è più traccia dei lupi arrivati nel Lodigiano, l’affollamento inconsueto nei campi li ha convinti a ritornare sugli appennini con la coda tra le gambe.
Marco M.